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FIFI' CACCIATORE UN PO' RINCO

C'era una volta, in un paese lontano , un giovane di nome FIFI, che nella lingua locale significa "forte e coraggioso ma mica tanto sveglio". E' mirabile come certe lingue sappiano essere sintetiche.
Dovete sapere che da quelle parti non esistevano più animali selvatici, ma solo piccoli animali che vivevano liberati per poi cacciarli a migliaia nei boschi.

I loro canti notturni rendevano difficile il sonno agli abitanti del villaggio ma non solo, essi commettevano un sacco di malefatte, come rubare il grano nei campi o andare a bere il l'acqua nelle pozzanghere del paese .
Per tutte queste ragioni, quella del cacciatore era una professione molto rispettata e FIFI con i suoi compagni ricopriva questo incarico con grande diligenza.
Col tempo, il giovane era diventato il terrore di tutti gli animali del bosco, ma lui non si divertiva più. Era ambizioso e voleva diventare un cacciatore di tigri.
Così tutte le sere pregava i suoi Dei:
- Potenti Dei, io sono FIFI, il terrore degli animali del bosco. Lo so di valere molto, molto di più, datemi l'occasione di dimostrarvelo, fatemi diventare un cacciatore di tigri -.
Una bella mattina, vuoi per l'insistenza delle preghiere, vuoi perche FIFI tutti le sere sacrificava la pelle di Una lepre in loro onore, FIFI ebbe la risposta:
- Cacciatore di LEPRI E FAGIANI - una voce tonante rimbombò per il bosco - Nel mio nuovo salotto ci starebbe benissimo una bella pelle di tigre. Procuramela! -
FIFI si inginocchiò:
- Potente signore, sarai ubbidito, avrai la più bella pelle di tigre che si sia mai veduta.
Ti prego, mandami un elefante indiano, che io possa salirgli in groppa e iniziare la caccia.-
- Un elefante indiano? - la voce era palesemente seccata - Non ho elefanti indiani da darti. Al massimo potrei mandarti un ippopotamo ugandese, ma temo non ti sarebbe di molto aiuto. Va, e portami quella pelle! -
- Potente Signore, dimmi, dove posso trovare i miei cani per stanare la tigre? -
La voce, più tonante che mai, si fece di nuovo sentire:
"FIFI, mi stai proprio deludendo! Prima un elefante, adesso i cani, magari mi chiederai persino un fucile! -
- In effetti, Signore, sarebbe la mia prossima richiesta - rispose un FIFI piuttosto tremebondo. Un fulmine s'abbatté su di un albero vicino, riducendolo istantaneamente in un mucchietto di cenere.
- Volevi diventare cacciatore di tigri? Per tutti gli Dei, portami la sua pelle! Lo dico per il tuo bene, non avrai una seconda occasione.- La voce era terribile e il tono conclusivo.
Fu così che, quel pomeriggio stesso, il giovane FIFI, senza elefante, senza un cane e armato solo del suo coltello da caccia, s'inoltrò nella foresta di robinie a caccia della tigre.
Sul far della sera, una famiglia di tigri, composta da papà Tigre, mamma Tigre e quattro Tigrotti stava per accomodarsi nella tana per passarvi la notte. Papà Tigre chiamò a raccolta i suoi Tigrotti e fece loro un breve discorso:
- Figlioli, prima di dormire ringraziamo gli Dei per avere esaudito le nostre preghiere, mandandoci anche oggi una preda stupida e facile da cacciare. Domani, come al solito, ricordatevi di offrire ciascuno due pelli di umano -.
Mentre la famiglia Tigre al completo rivolgeva il sentito ringraziamento agli Dei, la luna illuminava gli ossicini spolpati di FIFI.

Se c'è una morale in questa favola?

Ma certo! Ce n'è addirittura un paio, scegliete quella che preferite:
"I potenti spesso dicono di fare per il tuo bene quello che in realtà è meglio per loro", oppure:
"Va bene che ti chiami FIFI, ma purtroppo non hai fatto in tempo a capire la differenza di cacciare piccoli esserini indifesi, e cacciare chi si sa difendere-