Hanno ancor la cresta bianca i monti
ed il capotto irsuto ,i castagni spogli.
Sopra la loro maestosa imponenza ,
scosta una tendina di nubi il sole ,
e sbircia l’acuta valle dei mulini.
Raggi di luce scivolano sulle ultime macchie di neve,
illuminando sentieri di foglie secche ,
che sfiorano leggeri ,lacrime chiare ,
levigando aguzze rocce di gelo ,
gocciolano con lento ticchettio,
fuggono in piccoli ruscelli, nascosti
sotto spesse coperte di foglie.
Seguo con lo sguardo quel ritmo
e sento natura sradicarmi dal grigiore,
che mi vorrebbe suo prigioniero ,
ed il mio intero sentire vola ,
come foglia che cade su foglie,
di cui vorrei coprirmi e fondermi
per rinascere nei fili d’erba
di una nuova.
ed il capotto irsuto ,i castagni spogli.
Sopra la loro maestosa imponenza ,
scosta una tendina di nubi il sole ,
e sbircia l’acuta valle dei mulini.
Raggi di luce scivolano sulle ultime macchie di neve,
illuminando sentieri di foglie secche ,
che sfiorano leggeri ,lacrime chiare ,
levigando aguzze rocce di gelo ,
gocciolano con lento ticchettio,
fuggono in piccoli ruscelli, nascosti
sotto spesse coperte di foglie.
Seguo con lo sguardo quel ritmo
e sento natura sradicarmi dal grigiore,
che mi vorrebbe suo prigioniero ,
ed il mio intero sentire vola ,
come foglia che cade su foglie,
di cui vorrei coprirmi e fondermi
per rinascere nei fili d’erba
di una nuova.
Nella vitale e nuova primavera.
Stupenda poesia!
RispondiEliminaMi pareva di camminare su quel sentiero e di sentire il fruscio delle foglie secche mentre le calpestavo ... guardando il profilo ancora innevato dei monti.
Bravissimo, proprio un poeta!