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lunedì 15 aprile 2013


POEMA
Lascia che sia un battito d’ali di farfalla,
a carezzare il tuo viso.
Lascia che sia un tramonto,
a salutare i tuoi fantastici sogni.
Lascia che sia la voce di Bocelli,
a suonarti e cantare per me,
la più bella romanza d'amore.
Lascia che sia la vite,
con i suoi grappoli biondi,
a dirti quanto è dolce l'amore.
Lascia che sia il miele di maggio,
a rendere dolce la tristezza,
che sconfina in tristi pensieri.
Lascia che sia davanti a te la certezza
che quella stella che credevi nascosta,
esiste ancora, ed è lì, a dirti che c'è
e sta brillando ancora per te.
Mentre io povero poeta,
nulla più chiedevo alla vita,
nulla proferivo quando vedevo brandire
fasci di luci, come scimitarre d’oriente,
in difesa di ciò che credevo fosse vita.
Sentirmi Poeta per lei,
ultimo raggio di sole che mi riscalda la vita.
Adesso, con la speranza nell'anima
grido al mondo il mio inno all'amore.
Con l’orecchio accostato all'uscio dei ricordi,
ascolto, il triste ricordo,
della vita di uomo a lungo infelice.
Amerò ancora una volta?
Si! Mi rispose il fruscio del vento"

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