Guardo il tempo scorrere veloce,
mentre sul ciglio d'una sigaretta ,
do vita ad una,
col feticcio morente dell'altra,
bizzarra allegoria.
Io
che morendo dentro
non ho nessuno a cui donar sorrisi
prolungo la mia pena
con poesie strazianti.
Fra quattro mura smunte,
private d'un raggio di sole
mentre sul ciglio d'una sigaretta ,
do vita ad una,
col feticcio morente dell'altra,
bizzarra allegoria.
Io
che morendo dentro
non ho nessuno a cui donar sorrisi
prolungo la mia pena
con poesie strazianti.
Fra quattro mura smunte,
private d'un raggio di sole
da imposte serrate.
Ormai da giorni
guardo un telefono
che rimarrà silenzioso
se non per avvertirmi
d'essere anch'esso stanco,
Ormai da giorni
guardo un telefono
che rimarrà silenzioso
se non per avvertirmi
d'essere anch'esso stanco,
d’attendere chi più non verrà.
Ehi...quanta tristezza, non è da te!
RispondiEliminaPer me sei il cantore della bellezza, della gioia, dell'amore..mi trovo scomoda a leggerti in questa veste.
Sei bravissimo...riesci a comunicare emozioni vere, autentiche, materializzate, sia che siano felici sia che non lo siano.
Un abbraccio
Vera
cara amica mia tranquilla , sono sempre io ma certe cose scaturiscono così,stò srivendo un racconto e da quel mucchio di parole che ho scritto mi è uscita questa,e mi piace da matti il passaggio della sigaretta, che testa matta sono.
RispondiEliminaciao un abbraccio per te, ed una pacca sulla spalla per felp.
Ciao Riccardo,ti ho trovato visto? molto triste la tua poesia ,ma dai,la vita continua e ti sorriderà ancora.Bellissima e bravo come sempre.ciao.maurizia
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