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sabato 9 luglio 2011

BARBONE



Su una panca stai lì seduto guardando il lago,
accanto ti siede il passato,
e pare che parlarti da solo,
invece il tuo spirito prende il volo,

e la mente va indietro nel tempo,
a quando vedevi
la vita in modo non tetro ,
a quando avevi
molto più d'una bottiglia vuota di vetro.

Povero uomo ne piangi, ne ti lamenti,
perche non sai come occupare i momenti,
ma almeno tu! non abbisogni di travestimenti .

Povero uomo divenuto barbone ,
torturato dal tuo passato,
sbeffeggiato dalla gente,
a tè che dono la mia comprensione.

A te che vera fonte di calore è il sole
di questa poesia ti lascio le parole
a te che gli eventi han governato la sorte,

e che speri nel meglio dopo la morte,
a te che conosci il volto della sofferenza,
e tu ne sai  elemosinare  l’essenza.

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