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domenica 18 dicembre 2011

NEVE

La lanterna nella mano, una pala
per far la rotta, mentre vedo cadere
bianchi fiocchi che volano come rubicondi petali di giglio,
poi cadono s'alzano per cadere ancora:
morire e rinascere al par dell'aurora
è essenza della loro natura estrosa.
Fino al restar li immoti attendendo il sole.
La natura mi regala queste dolci emozioni,
permettendomi  di giocare con la fantasia
disegnando bianche pagine di sfolgorante bellezza.
Stamani mentre la neve cade a coprire il verde dei prati e a portare il profumo di fresco.
Con essa, purtroppo, anche qualche disagio tangibile per la viabilità ed i parcheggi.
In una sorta di messaggio silente il cielo si è portato all'altare la sposa terra vestita di bianco.

Un antico connubio che ogni anno si perpetua per rinsaldare la genialità dell'Inverno che protegge con i suoi vezzi le messi che nel seno terreo sostano in attesa dell'esplosione della primavera per poi germogliare al tepido Sole Primaverile.
C'è un tempo per ogni cosa. C'è un tempo per andare e c'è un tempo per tornare. La natura lo sa. Siamo noi ad averlo dimenticato, siamo noi che abbiamo perso il ritmo della musica primordiale. Abbagliàti dalla nostra sconfinata presunzione, non riusciamo a vedere ciò che la creazione ci insegna, ogni giorno, ogni stagione, ogni anno, con la stessa pazienza, con la stessa dolcezza e nella nuda crudezza dell'alternarsi della vita e della morte.

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