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venerdì 25 maggio 2012


La stanza di un poeta
Nella mia stanza i muri grigi,
sembrano quasi lontani.
Non veri.
Come la notte appese alle stelle.
La seggiola, lì ferma,
obliqua come i miei pensieri,
pare attendere qualcuno,
nell’attesa raccoglie solo polvere.
Fuori tira il vento,
alle mie orecchie, solo rumori
di scuri che sbattono.
Sembra che tutto sia vivo,
e anch'io lo sono.
Ma quando la penna si ferma
il cuore continua il suo battito,
disperdendo le tracce nel nulla.
Soffio su questa candela,
ché il tempo è venuto,
Il tempo è passato:
Il tempo l'ho avuto
Ma ormai l'ho sprecato.

2 commenti:

  1. Ogni cuore vorrebbe entrare nella Tua stanza e
    perdersi d'emozioni
    Grazie caro Riccardo
    Un abbraccio
    Gina

    Ps
    da Te si è sentito il terremoto?...
    Come stai?

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  2. la salute è sempre uguale l'unico rene che mi è rimasto fà i capricci, ma io tengo duro e sono sempre positivo, il terremoto io non l'ho sentito perche sono al piano terra, ma i vicini dicono si e sono tutti spaventati, ma non vedo il motivo siamo così lontani, da Modena.
    un grande abbraccio Riccardo

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