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lunedì 11 giugno 2012


L’Augusto

Dipanando i tuoi pensieri come una matassa,

ti vedo avanzare, con la sigaretta sempre in mano,

seguito da un amico che con passo incerto,

porta un ombrello appeso al braccio.

Il tuo sguardo perso nel vano,

mentre la tua voce si esprime

un francese strano.

Forse immagini scenari lontani,

dal tuo cuore sperati,

dal  viver d’oggi  cancellati.

Una lacrima scende dalla mia guancia,

senza pudore scivola, cade dal mento,

cade ad ingrossare il mare dei rimpianti.

Da molti anni ormai osservo questo scena.

Penso a quanti credono cosa assurda,

accumulare in cielo un tesoro,

per poi vederlo reso in terra,

sotto l’amara forma dell’indifferenza.

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