SI FA SERA
L’ultimo giorno di gennaio, se ormai perduto
e sotto a questo cielo grigio e cupo , scruto
l’onda di un battello avvicinarsi, con fare muto.
Scorci di barche immobili , sbiechi manichini
abbandonati, attendono la bella stagione,
più in là radi cavedani, attendono molliche di pane.
Sui rintocchi del campanile, un vociare insistito,
sagome femminili attorno al banco di un mercante,
ricordo sapori di fresco pescato,
mentre in me sfugge, un nostalgico sorriso,
torno al presente, rimembrando il passato,
in questa mia solitudine, fattasi fantasia,
mi immergo nei pensieri.
E si fa sera.
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