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sabato 23 giugno 2012

VIAGGIO (ma poi perche?)



Il mio viaggio l’ho iniziato in solitudine,

e in solitudine finirà.

Come un vecchio treno,

avanzo su chimere di nebbia malsana.

Mi ripeto; non vivere inseguendo

i funesti sogni della tua gioventù.

Ma è forte il ricordo di avventure,

scalzate dallo squallido  tempo,

annegate nella fantasia,

eppur così giuste,

da essere essenza di verità.

Potrei dalla cima di un monte,

guardare l’amarezza di questo mondo,

sfuggendo da tutte le inane speranze?

Per poi nella mia mente tornare,

ha frugare in tormenti senza risposte?

Potrei. Ma so che mai lo farò.

Posso solo aspettare qui appoggiato,

a questo vecchio muro,per assorbirne calore.

Ora ho la bocca asciutta,

come il letto di un torrente in secca,

mentre sento nella mia mente,

la stanca anestesia di oziosi giorni.

Voglio staccarmi  sempre più,

da questi strani e malsani ricordi.

Sono solo un vecchio, forse un po’ strano,

la testa ancora piena di parole e musica,

ma senza più la mia chitarra in mano.

Mi sorreggono solo i quattro venti della vita,

mentre combatto per non tornare indietro.

Non voglio tornare indietro!

C’è qualcuno accanto a me,

che mi può stare ad ascoltare?

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