Ottobre in Valle mulini.
Alle prime brume d’Ottobre
muta e silenziosa la natura
scruta.
Fumando caldi vapori
silenziose scorrono le acque
del Seveso.
Suoni di campane s’odono.
È dì di festa.
Tra i rami ormai spogli
di Sambuchi e Robinie,
una piccola finestra esala
odori d’un tempo ormai
lontano.
Mentre una vecchina,
figlia del tempo,
seduta fronte al fuoco del
camino,
cuoce saporite caldarroste.
Mi siedo al suo fianco,
mangio un dolce frutto
dell’Autunno,
semplice ampolla gustosa,
del maestoso albero, che
pane, fuoco,
e letto fu, dell’umile
contadino.
Su nella valle ormai il sole
si va spegnendo, cullata
dallo scorrer
lento del fiume, naviga la
mia mente
nel lontano passato.
Il ponte, il mulino, questo
ancor
giovane torrente,
forse domani la prima galaverna,
io bambino dalle mani
gelate.
Mia madre sulla soglia di
casa,
un sorriso, un bacio,
un cartoccio di caldarroste,
e tutto il suo amore
Una bellissima poesia. Piena di atmosfere, nostalgie affetti. Belle le immagini che emergono dalle brume invernali. Belle le parole e suoni davvero evocativi.
RispondiEliminaVeramente bravo!